Tariffa D1 per pompe di calore elettriche

Tariffa D1 per pompe di calore elettriche

Scritto da: Redazione

Dal 1 luglio 2014 si sta sperimentando la tariffa D1 per quanti utilizzano pompe di calore elettriche come unico sistema di riscaldamento dell’abitazione di residenza.
In cosa la tariffa D1 differisce rispetto alle altre?
Il prezzo dell’energia elettrica per gli utenti domestici italiani è composto da:
  • un corrispettivo fisso;
  • un corrispettivo di potenza, proporzionale al valore di potenza impegnata;
  • un corrispettivo variabile, in funzione dei consumi effettivi.
Le tariffe D2 e D3 prevedono che l’ultimo elemento abbia un valore crescente: più si consuma, più si paga; invece, la tariffa D1 prevede che ogni kWh sia pagato sempre allo stesso modo. Questo significa che gli utenti che presentano consumi annui elevati si avvantaggiano della tariffa D1, che invece può risultare controproducente per quelli che hanno consumi bassi: in generale, conviene a quanti sfruttano valori di potenza oltre i 3 kW, e andrebbe invece valutata a seconda dei casi per coloro che impegnano una potenza uguale o addirittura inferiore a 3 kW.
Volendo schematizzare:
  • per chi oggi dispone di una pompa di calore allacciata all’unico contatore di casa, con potenza impegnata di 3 kW (tariffa D2), la D1 risulta conveniente per consumi superiori a 4.500 kWh/anno;
  • per chi oggi dispone di una pompa di calore allacciata all’unico contatore di casa, con potenza superiore a 3 kW (tariffa D3), la D1 risulta conveniente per consumi totali almeno pari a 2.700 kWh/anno;
  • per chi oggi dispone di una pompa di calore allacciata a un contatore separato (tariffa BTA), la D1 risulta più conveniente sempre, qualunque siano i valori di potenza impegnata e di consumo annuo.
Si può accedere alla tariffa D1 con qualunque tipo di pompa di calore elettrica?
Non esistono limitazioni inerenti le tecnologie, le sorgenti di calore o i fluidi utilizzati dalla pompa di calore, ma è necessario che l’apparecchio non sia entrato in funzione prima del 1 gennaio 2008, e che essa possieda i requisiti minimi già richiesti per accedere alle detrazioni fiscali o al Conto Termico.
Quindi tutti possono accedere alla tariffa D1?
In realtà no: nella fase di sperimentazione (che si concluderà, secondo quanto previsto, il 31/12/2016), per l’accesso alla tariffa D1 è necessario che: si tratti di utenze elettriche domestiche (sono esclusi i condomini e gli utenti del terziario); che si abbia a disposizione un contatore elettronico telegestito (come quello nella foto seguente, che tra l’altro rappresenta la tipologia più diffusa), e si sia già titolari di un contratto di fornitura elettrica; che il proprio venditore aderisca alla sperimentazione; che si utilizzi la pompa di calore (link all’articolo coefficienti di prestazione e rendimenti delle pompe di calore) per il riscaldamento della propria abitazione di residenza anagrafica (vietata l’adesione per le seconde case).
Per ottenere la tariffa D1 è necessario che in casa sia installato un secondo contatore dell’energia elettrica?
No. Laddove la pompa di calore (link all’articolo pompe di calore per piscine) costituisca l’unico sistema di riscaldamento, la tariffa D1 viene applicata alla totalità dei consumi elettrici dell’abitazione e non c’è bisogno di installare alcun contatore dedicato.
In caso contrario, sarà possibile scegliere se applicare la tariffa D1 ai soli consumi della pompa di calore oppure se procedere prima a una riunificazione dei due contatori e poi all’applicazione della tariffa D1 a tutti i consumi.
Come si aderisce?
La richiesta di adesione deve essere presentata al proprio venditore di energia elettrica compilando l’apposita modulistica e allegando la documentazione tecnica idonea a dimostrare le caratteristiche del proprio sistema di riscaldamento (libretto di impianto, obbligatorio dal 15 ottobre 2014, e certificazione del costruttore della pompa di calore).
Quanto tempo intercorre dalla richiesta all’attivazione?
Quattordici giorni lavorativi, durante i quali verrà verificato il contenuto della documentazione fornita e aggiornare le banche dati. La tariffa D1 verrà dunque applicata a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui scade tale termine.
Quanto costa aderire alla tariffa D1?
Per forniture in regime di maggior tutela, nulla (a meno che non vengano contestualmente richieste anche altre prestazioni, come aumenti di potenza); per quelle del mercato libero, il costo, laddove previsto, dipende dal singolo venditore di energia elettrica.
 È possibile aderire se in casa è installato un impianto fotovoltaico?
Si (anche se è consigliabile verificarne la convenienza economica).
E se la casa è riscaldata da un sistema combinato pompa di calore elettrica + caldaia?
Generalmente no, a meno che si tratti di un generatore di calore alternativo utilizzabile solamente per esigenze di emergenza.
Dopo aver aderito alla sperimentazione, è possibile cambiare idea e uscirne?
Si, in qualsiasi momento e semplicemente compilando l’apposita modulistica resa disponibile dal proprio venditore di energia elettrica. Ma, una volta trasmessa la richiesta di rinuncia, non sarà più possibile fare dietrofront!

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