MONOSPLIT E MULTISPLIT

MONOSPLIT E MULTISPLIT

Scritto da: Redazione

Dici climatizzazione della casa e ti si apre praticamente un mondo, nel quale è assai facile perdersi, anche in ragione della proliferazione di tecnologie, sempre nuove e per questo sempre immediatamente obsolescenti!

Le odierne abitazioni possono essere riscaldate e raffrescate in modi davvero molteplici, e tra loro anche molto diversi: quelli più attenti e rispettosi dell’ambiente potranno optare per un impianto geotermico (link all’articolo omonimo), per dei mattoni di vetro fotovoltaico (link all’articolo omonimo), per dei sistemi radianti (a soffitto-link all’articolo omonimo-, a pavimento-link all’articolo omonimo- o a battiscopa), su su via fino alle stufe a pellet, alle pompe di calore elettriche (link all’articolo omonimo), o a dei sistemi di riscaldamento a bassa temperatura come il sistema di radiatori svedesi (link all’articolo omonimo), un sistema centralizzato (link all’articolo omonimo), o anche un condizionatore split.

I sistemi di climatizzazione basati sullo split
Ma che differenza c’è tra climatizzatore monosplit e multisplit? Piuttosto intuitiva, diremmo: nel primo, ad un’unità interna corrisponde un’unità esterna; nei secondi invece ad ogni unità esterna è possibile collegare anche più unità interne (fino a un massimo di nove), ognuna delle quali funziona in concerto con le altre (raffredda o riscalda l’ambiente e viene azionata, regolata e spenta tramite l’utilizzo di uno specifico telecomando, funzionante solo con la particolare unità interna).

È dunque possibile distinguere climatizzatori Dual (si possono abbinare ad un’unità esterna, un massimo di due unità interne), i climatizzatori Trial (tre unità interne per una esterna), i climatizzatori Quadri (una esterna alimenta quattro interne).

È ovvia che la scelta del modello andrà adattata alle singole necessità: in un monolocale, dove il bisogno è quello di raffrescare o riscaldare un unico ambiente, sarà assolutamente ridondante optate per un trial, mentre in uffici con più ambienti la tecnologia multisplit risulterà la scelta adeguata, consentendo di agire su spazi tra loro separati ma anche di risparmiare a livello energetico (e quindi economico), soprattutto nel momento in cui i prodotti adoperati presenteranno anche la tecnologia inverter.
La scelta va ovviamente realizzata anche in base ad altre caratteristiche, come l’aspetto esteriore, laddove è possibile optare per modelli installabili a muro(Wall-split), oppure unità predisposte per essere “incastrate” nel soffitto (Cassette), o quelle a incasso (da installare nel controsoffitto), o infine quelle che vanno collocate al di sotto di finestre, similmente ai termosifoni (Consolle).
Caratteristiche del climatizzatore Dual Split

Il beneficio principale di questo sistema è di consentire la regolazione della potenza in modo automatico, sia in fase di raffreddamento che di riscaldamento, la qual cosa contribuisce alla distribuzione ottimale dell’aria refrigerata e del calore senza sbalzi di temperatura, e di agire velocemente, consentendo un godimento pressoché immediato, dovuto al fatto che il climatizzatore dual split presenta fin dall’accensione la potenza massima e consente il controllo continuo e automatico della qualità dell’aria (garantito dalla ventilazione purificata e di elevata qualità, con la quale è possibile ottenere una climatizzazione priva di pollini, polveri sottili o altre sostanze presenti normalmente nell’aria).

A questo, si associano altri vantaggi, come le dimensioni ridotte, la facilità di installazione, e la bellezza formale.
Tra i maggiori svantaggi invece figurano i costi, di gran lunga superiori rispetto ai climatizzatori tradizionali. È possibile cercare di contenerli affidandosi all’e-commerce, ma generalmente non si scenderà sotto i 500 euro per i modelli più economici, poco meno di 900 euro per i modelli con inverter o con pompa di calore (trasporto e spedizione comprese), fino ad arrivare a 1400 per i modelli con trial split, e agli 8.700 per un climatizzatore canalizzabile (link all’articolo omonimo).
Climatizzatori inverter: di cosa si tratta?
Citato poco sopra, questo sistema si differenzia da quello On/Off: quest’ultimo una volta acceso entra in azione se la temperatura desiderata è diversa dalla temperatura dell’ambiente e si spegne ogni volta che la temperatura desiderata viene raggiunta (con lo svantaggio che temperatura e umidità non sono stabili nel tempo; che i consumi non sono ottimizzati dato che la fase di accensione comporta un consumo di energia notevole, che per un condizionatore tradizionale con potenza di 9.000 BTU arriva a circa 800 Watt fin dalla sua prima fase di accensione; e che non sarà possibile avere più di 2/3 condizionatori contemporaneamente in funzione); i modelli a Inverter invece regolano la potenza a seconda della temperatura raggiunta (il condizionatore non si spegne una volta che la temperatura ambientale viene raggiunta ma continua a funzionare a potenza ridotta, per cui la temperatura ambientale e l’umidità dell’ambiente saranno stabili; i consumi potranno ridursi anche fino al 30%, visto che nella fase di accensione il consumo energetico arriverà fino ai 980 Watt, ma poi si abbasseranno attestandosi su 560 watt circa; sarà possibile tenere in funzione anche più di due condizionatori in contemporanea).
Ovviamente il prezzo di questi apparecchi è superiore rispetto al modello on/off ma il costo può essere ammortizzato nel tempo grazie ad un ulteriore risparmio, dato innanzitutto dalla multifunzionalità di questi apparecchi, che consentono di riscaldare, refrigerare, deumidificare e ionizzare l’aria (cioè introdurre ioni negativi nell’ambiente, al fine di aumentare le condizioni di benessere e ridurre i sintomi di molte malattie respiratorie), senza che si debba ricorrere a strumentazione aggiuntiva per conseguire queste funzioni;
In secondo luogo un condizionatore d’aria non necessita di una grande manutenzione, visto che ci si dovrà solo ricordare di pulire i filtri dell’aria ogni tanto!

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